Quando le barriere sono coralline e il rispetto crea intesa.
Tour operator fanno squadra per proteggere l'ambiente, quando si parla di turismo responsabile, esempi da prendere anche in Italia. Subito!
Durante lo stop per covid-19 l’unico aspetto positivo è quello della natura che ha iniziato a riprendersi i suoi spazi.
Oggi siamo in Australia , il continente della Grande Barriera Corallina che da anni è in lento declino a causa di alcune azioni sbagliate dell’uomo tra cui l'inquinamento e la pesca eccessiva.
Per questo motivo, alcuni sub professionisti stanno approfittando di questo momento senza turisti e senza attività per ripopolare i fondali ormai devastati, piantando coralli sulla Grande Barriera Corallina al largo delle coste australiane.
@Passionsofparadise, un insieme di tour operator australiani, ha deciso di iniziare un vero e proprio piano di recupero per rimediare ai danni causati dall’uomo.
Al momento cinque tour operator invece di portare i turisti a fare snorkeling o immersioni, hanno deciso di supportare i biologi del Coral Nurture Program.
Questi ultimi hanno ideato un nuovo modo ecosostenibile di approcciarsi alla Grande Barriera Corallina creando una partnership tra turismo e Scienza.
Si tratta di un vero e proprio taglio e cucito marino, quello di trovare frammenti di corallo che si sono staccati e riattaccarli alla barriera corallina usando delle clip fatte con lo stesso corallo.
Il Team di Passions of Paradise spiega a @greenme_it di aver installato sei frame nel sito, che possono essere utilizzati come vivaio per far crescere più coralli. Una volta trovato un frammento di corallo lo attaccano al vivaio per farlo crescere.
Al momento sono stati piantanti oltre 1000 frammenti di corallo sull’Hastings Reef e i tuoi operator avranno il compito di continuare a gestire i vivai piantando i coralli.
Questo è il momento migliore per tentare di salvare la “casa” che ospita un'incredibile varietà di coralli e pesci di cui alcune specie anche in via di estinzione.
https://passions.com.au/eco-tourism/